giovedì 24 gennaio 2013

Drone 2.0: alla telecamera HD girano le eliche.

Oggi parliamo di un oggetto a cui "girano le eliche" che, a mio parere, è il sogno dell'appassionato di aereomodellismo-geek-smanettone-tecnogaio pigro (un giorno dovrò enunciare in modo compiuto la mia Teoria sulla Pigrizia).
Trattasi del Parrot Drone 2.0, quadricottero radiocomandato via wi-fi da smarthone "Melafono" o "robot dalle sembianze umane".
So per certo che chiunque in questo momento stia leggendo questo articolo, almeno una volta ha acquistato (e velocemente sfasciato) un elicotterino radiotelecomandato made in cina, visto che da almeno 2/3 anni i prezzi degli oggetto sono scesi a livelli irrisori.
In effetti il bello di quegli oggettini è il prezzo, il brutto è che, sempre se riesci a non disintegrarlo contro una parete, quando hai finalmente imparato a farlo volare in modo dignitoso, hai anche esaurito la batteria ricaricabile, facendo si che il povero girocottero muova le eliche festosamente come un cane muove la coda davanti ad un osso di prosciutto, ma rimanga irrimediabilmente inchiodato a terra.
Se invece non vi siete rivolti al mercato del "piccolo ed economico" e siete andati sull'aereomodellismo reale, non voglio neanche sapere quanto (quante volte) vi è costato.
Invece il Drone no, lui non ti stressa.
Vuoi farlo partire? C'è il tasto "decollo", lo pigi e lui si posiziona buono buono ad un metro di altezza.
Vuoi farlo atterrare? Pigi "atterra" e lui interrompe qualsiasi cosa stia facendo e si posa nella prima superficie piana trova a tiro.
Vuoi fare il fanatico e fare i loop sull'asse? Pigi l'apposito pulsantino e lui fa le capriole per la gioia di grandi e piccini (in questo i signori Melafonici hanno più possibilità degli altri).
In pratica si guida da solo, bisogna solo dirgli in quale direzione andare ed a che altezza volare e lui va.
Se poi ci si sente il Barone Rosso, c'è l'opzione di pilotaggio con il telefono che fa da cloche, sfruttando il sensore di movimento.
Oltre ad aver sposato alla filosofia della pigrizia, l'aggeggio ha anche i seguenti vantaggi:

  • Telecamera Full HD che potete usare per fare ottimi filmati e fotografie "in quota" e per divertirvi con i giochi in realtà aumentata che stanno venendo fuori.
  • Telecamera ventrale che viene usata dal quadricottero per la stabilizzazione del volo (insieme a vari sensori aggiunti) e con cui potete fare riprese dall'alto con effetti Spazio 1999 e Guerra del Golfo.
  • Robusta guscio antiurto  (testato più volte :-)) per i voli da interno, che vi consiglio di mettere anche all'esterno.
  • Batterie intercambiabili (sono quelle da modellismo, esiste un mercato parallelo che vi consente di aumentare l'autonomia dell'oggetto senza dover cambiare il connettore)
  • Possibilità di registrare i filmati anche su chiavetta Usb a bordo
  • Parco ricambi "completo", nel senso che sullo shop della casa avete a disposizione TUTTI i pezzi di ricambio del Drone, a prezzi più che ragionevoli, se i primi esperimenti di volo dovessero andare male.
Si potrebbe eccepire che il prezzo (299 euro), dopo un anno che sta in giro potevano abbassarlo, ma in fondo, noi tecnoGai abbiamo speso di peggio per cose molto meno divertenti, cosa che far volare il Drone invece vi assicuro essere, e molto.
Alla prossima.

(Parrot ArDrone 2.0)

mercoledì 9 gennaio 2013

Notebook+SSD: come allungare la vita del vostro amato portatile.

Abbiamo cominciato l'anno con l'ultimo acquisto, un Ultrabook che mi sta dando grosse soddisfazioni (e adesso che sto stentando a scrivere al buio con il Transformer mi rendo conto di quando sia comoda anche la sua tastiera retroilluminata), non ultima la velocità di accesso ai dati.
Devo dire che la cosa che ho sempre patito dei Notebook è la bassa resa dei controller dei dischi, che, a fronte di schede grafiche e monitor di buona qualità e
di dotazioni ram più che discrete, non hanno mai retto il confronto con quanto disponibile sui computer fissi, rendendo, di fatto, inutili velocità dei dischi superiori ai 5400 rpm.
Cosa si può fare quindi per ovviare al problema e, magari, allungare la vita di un notebook a cui siete particolarmente affezionati?
Prima di passare all'Ultra, io avevo risolto egregiamente con un Hard Disk a stato solido da 256Gb (seriamente, per lavorare ve ne servono di più?) della Samsung (sempre loro), che, oltre ad essere molto bello a vedersi (so black metal ...), arriva correlato con un comodo cavetto usb-sata che lo rende anche un perfetto (e velocissimo) HD esterno, nonchè del software per renderlo "digeribile" anche a windows.
In questo periodo trovate la versione da 250Gb su "Foresta Pluviale del sud America", a poco più di 150 euro.
Se poi volete fare il passaggio "a botta secca" del contenuto completo del vostro vecchio HD sul nuovo, vi consiglio l'utilizzo dell'ottimo True Image, la cui versione di prova è "fully functional" e vi permette di fare tutta la procedura velocemente e senza sborsare un euro (ma è così comodo come sistema di full-backup che alla fine lo comprerete, come ho fatto io).
Prima del Samsung ho provato con un Kingston da 128Gb, che è andato a fare da viagra al mio vecchio, caro, Vaio, ma devo dire che esteticamente e funzionalmente, il coreano è avanti una spanna.
Alla prossima.

(Solid State Disk)

martedì 1 gennaio 2013

Ultrabook: un flop di successo.

Cominciamo la nuova vita operativa di questo blog contraddicendo, nel nostro piccolo, i media nazionali.
Ho letto da più parti che il 2012 ha segnato il flop del concetto di ultrabook, perchè "insidiati" dall'alto costo e dai tablet, oramai "alternativi" per la maggior parte degli usi che si fa del computer.
Scusatemi, ma io tutta questa "alternativa" non è che l'abbia mai percepita, sarà che io con il portatile "ce campo" e quindi lo uso per altro che non sia navigare su internet o guardare la posta, ma nonostante le grandi promesse, neanche il tablet su cui sto scrivendo in questo momento, l'Asus Transformer Prime, è riuscito completamente nell'obiettivo della sostituzione completa (di questo e di altri tablet che mi sono passati per le mani, parleremo prossimamente).
Invece.... invece, c'è un acquisto fatto da un po' di tempo che, accoppiato al Samsung Galaxy Note (anche di questo parleremo prossimamente) ha ridimensionato (dovrei dire eliminato) il limitato utilizzo lavorativo che riuscivo a fare del tablet.
Sto parlando del Samsung  Ultrabook Serie 9, un gingillino con processore Intel i7 di nuova generazione, 8 Gb di Ram, 256 Gb di Hard Disk a stato solido, il tutto in meno di 2 kg 2 di peso (alimentatore incluso!!).
Visto il peso (la leggerezza direi) mi direte che comunque passare dai 10" del tablet ai 13" dell'ultrabook non è tutto questo guadagno, a fronte di una spesa che sarà stata sicuramente sostenuta. Vi darei ragione se non fosse che il gingillo in questione di pollici ne ha 15! e che alla fine 1,5k iva compresa per qualcosa che mi da il completo supporto per tutte le mie attività ludico/lavorative, che non mi accorgo di avere in spalla quando lo porto in giro e con la batteria che arriva a durare anche 8 ore, direi che "se po fà".
Oltretutto, quando è chiuso, è più sottile del Transformer  quando è con la tastiera!!!
Immagino si percepisca il mio entusiasmo per l'oggetto, alimentato anche dal fatto che lo stato solido mi consente di accenderlo e spegnerlo in una manciata di secondi e che ad aprire un documento word è veloce in modo quasi fastidioso.
L'utilizzo, nonostante windows, è così immediato e veloce che, a volte, mi ritrovo a toccare lo schermo invece di usare il mouse, come se avessi il tablet per le mani. mi sto anche abituando a caricarlo ogni sera, come fosse un cellulare, così non devo neanche attaccarlo all'alimentazione se non è strettamente necessario.
So cosa state pensando:" Se è così fantastico, perchè sta scrivendo sul blog con il tablet invece che con il PC?", ragazzi, in qualche modo la dovrò pur ammortizzare la spesa del tablet ;-)
Alla Prossima.

(Samsung Series 9)